Ogni mercoledì sera d’estate andiamo alla scoperta del Museo e del Parco con torce alla mano

Circa 80 anni prima del Tirannosauro dell’isola Nublar di Jurassic Park, apparve sulla Terra un altro bel cucciolone. Paffuto, irresistibile, docile, insaziabile: così il mondo di celluloide conobbe Gertie, professione brontosauro, erbivoro convinto, al contrario del suo giurassico parente, animale da compagnia disegnato dal grande animatore e illustratore Windsor McCAy.

Siamo nel 1914, Il cinema è nato da pochi anni (l’Italia all’epoca vantava alcune delle più importanti case di produzione del mondo), e nel mondo della fotografia si realizzano le prime macchine a pellicola 35 mm. 

“Gertie” è un cortometraggio di 12 minuti: una di quelle pellicole che hanno fatto la storia del cinema che, con le migliaia di disegni e la tecnica mista all’avanguardia per l’epoca, influenzerà tutto il cinema di animazione successivo.

Per i dinosauri “dal vivo” ci sarà bisogno di uno scultore dedicatosi alla regia e agli effetti speciali.

Willis O’Brien curerà i modellini animati in stop motion de “Il mondo perduto” del 1925 e poi naturalmente il “King Kong” prodotto nel 1933: un lavoro infinito per dare l’illusione del movimento fotografando modellini inanimati mossi progressivamente, spostati e fotografati a ogni cambio di posizione.

King Kong, certo, non è un dinosauro: ma non solo ha impressionato moltissimo il pubblico dell’epoca (l’ultimo “King Kong” di Peter Jackson del 2005, ha avuto, in rapporto, un effetto molto più comico), ma ci ha anche regalato la possibilità di scoprire qualcosa di ancestrale e ancora sconosciuto in un’epoca in cui tutto iniziava a sembrare scontato. 

Lo scontro tra l’enorme gorilla e il T-Rex sarà a prova di qualsiasi remake. Che poi a voler citare un elenco di creature presenti nel film ci si imbatte, tra l’altro, in Stegosauri, Elasmosauri e Styracosauri; peccato per il granchio gigante tagliato nella versione finale del film.

Dopo re Kong, gli altri punti di non ritorno sono “Godzilla” e naturalmente “Jurassic Park”. Tutti più o meno con seguiti, remake, prequel, versioni animate, magliette, giocattoli dedicati e citazioni infinite. Fanno parte della nostra cultura.

È con Jurassic Park che il nostro immaginario paleontologico, la nostra stessa idea di dinosauro, ha preso forma.

Il regista non poteva che essere Steven Spielberg, che ha aveva reinventato la fantascienza in chiave emozionale con ET e l’avventura in salsa archeologica con Indiana Jones.

Avvalendosi della consulenza di paleontologi, le cui indicazioni furono inevitabilmente più o meno ascoltate e semplificate, e con l’utilizzo di animatronics, cioè pupazzi-robot, e un po’ di computer grafica, il film è riuscito a farci vedere e sentire le più disparate creature giurassiche creando un canone iconografico da cui non ci si sarebbe più discostati.

Su quella cosa poi del DNA e dell’ambra e della zanzara, purtroppo (o per fortuna!) i genetisti hanno confermato che si tratta di pura fantascienza. Chissà pero se a studiare da paleontologi non si riesca a confermare teorie per ora apparse solo sul grande schermo, strappando dall’oblio di milioni di anni specie ormai estinte?

Certo che nel nostro museo il materiale di studio per documentare le epoche geologiche non manca!

L’incredibile eredità di reperti fossili lasciati dal mare antico della Pianura Padana al suo ritirarsi, confluita, catalogata e studiata, nella collezione del MuMAB ha riservato non poche sorprese ai paleontofili. Primo fra tutti il reperto di una nuova specie di cetaceo la Plesiobalenoptera Quarantelli, dal nome di cui che la ritrovò, Raffaele Quarantelli, che è l’olotipo, cioè il rappresentante di riferimento, l’esemplare attraverso il quale viene definita la specie, a livello mondiale! 

Ecco qualche paleontofilm per adulti e ragazzi

King Kong (Ernest Schoedsack e Merian Cooper, 1933)

Un’icona, come Marylin Monroe e i Beatles, “l’ottava meraviglia del mondo” come fu definito all’epoca. Dal remake del 2005 pare sia un primate, il Megaprimatus Kong.

Ideale per: cinefili

Godzilla (Gojira, Ishiro Honda, 1954)

Epico, ecologista, dramma allo stato puro. Una parabola che solo il Giappone poteva creare.

Ideale per: cinefili

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