Ogni mercoledì sera d’estate andiamo alla scoperta del Museo e del Parco con torce alla mano

“L’uomo nella sua arroganza si crede un’opera grande, meritevole di una creazione divina. Più umile, io credo sia più giusto considerarlo discendente degli animali”.

Charles Darwin

Oggi, 12 febbraio, è il Darwin Day! In tutto il mondo si festeggia Charles Darwin, nato il 12 febbraio 1809 e divenuto uno dei più importanti studiosi che con le sue teorie ha cambiato il mondo della scienza.

Una giornata internazionale attraverso la quale vogliamo ricordare il padre della teoria dell’evoluzione e partecipare ai festeggiamenti con gli eventi del MuMAB.

In viaggio con Darwin

Agli inizi dell’Ottocento c’era una grande curiosità verso la natura e le forme di vita più caratteristiche, soprattutto quelle esotiche, che venivano osservate sempre più spesso dagli studiosi in viaggio. Lo stesso Darwin accettò di affiancare per cinque anni un gruppo di esploratori e prendere parte alla spedizione della nave Beagle, che dal 1831 per cinque anni batté le coste dell’America Meridionale e dell’Australia. Qui ha inizio un periodo di grandi scoperte per Darwin: i suoi taccuini erano pieni di appunti e disegni relativi alle numerose forme di vita vegetale e animale presenti in quelle zone. Nelle Isole Galapagos incontrò tartarughe giganti, iguane, delfini, leoni marini e tantissime specie di uccelli tropicali. Proprio questa enorme varietà di animali, le cui caratteristiche cambiavano a seconda delle aree di osservazione, fece maturare in Darwin un pensiero che trovò forma in una lettera del 1844: “Sono quasi convinto (contrariamente alle opinioni da cui ho cominciato) che le specie non sono (è come confessare un delitto) immutabili”. Ecco che prende forma la sua riflessione sull’evoluzione della specie.

È l’evoluzione, baby!

Darwin è stato naturalista, biologo, geologo, antropologo e, soprattutto, un grande esploratore. Tutti lo ricordano per la sua teoria dell’evoluzione, racchiusa che nel suo testo più celebre, “L’origine delle specie”: qui descrisse la lenta evoluzione delle specie animali e vegetali (ci siamo anche noi esseri umani) che continuano a cambiare nel tempo e a differenziarsi rispetto ai loro antenati. Fu proprio il concetto di “variazione” tra le specie a permettergli di sostenere che i mutamenti ereditari favorevoli allo sviluppo e alla vita dell’animale in questione (le caratteristiche per la riproduzione e la ricerca del cibo) tendono a diventare sempre più frequenti nel corso delle generazioni. Secondo la teoria della selezione naturale non è il più forte a sopravvivere, ma chi è in grado di adattarsi meglio all’ambiente.

Perché Darwin si mise a studiare i lombrichi?

“…Arrivai alla conclusione, che ogni suolo vegetale che ricopre l’intero paese è stato passato molte volte attraverso, e passerà molte altre volte attraverso, i canali intestinali dei vermi”.

Darwin era affascinato dai processi fisico-chimici che avvengono nel suolo e dava un gran peso al lavorio dei lombrichi. Infatti, aveva compreso che questi organismi avevano un ruolo determinante nel ciclo della vita. Come una metafora dell’evoluzione, i lombrichi lavorano incessantemente e con la complicità del tempo sono in grado di produrre effetti di grande portata. Perciò con estrema dedizione trascorse lunghe ore a contemplare il suolo in diversi ambienti: osservava gli adattamenti alla vita ipogea, esaminava la densità degli esemplari in terreni differenti, faceva prove e, alla fine, si costruì anche un suo lombricario per avere sott’occhio il lavorio di scavo di questi detritivori.

Alcune curiosità sul padre del naturalismo

Il padre di Darwin avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme di medico di successo, ma Darwin non era dello stesso parere, così abbandonò gli studi di medicina. Aveva paura del sangue, non era minimamente interessato alle lezioni all’università (in particolare quelle del professore di anatomia Alexander Munro III, che definiva “noiose quanto lui”). Preferì studiare matematica, lettere e teologia a Cambridge, ma alla fine il forte interesse per la storia naturale, la geologia e l’entomologia decise per lui: il 1831 Darwin intraprese la spedizione naturalistica del Beagle.

La natura era la sua grande passione, tanto che collezionava insetti, coleotteri, rocce e minerali.

Quando era ancora molto giovane, veniva chiamato scherzosamente dai familiari Gas, perché passava il tempo a fare esperimenti chimici decisamente puzzolenti.

*darwinismo

/dar·wi·nìs·mo·/

sostantivo maschile

La teoria dell’evoluzione elaborata dal naturalista inglese Charles R. Darwin (1809-1882), secondo la quale le specie più complesse e differenziate (incluso l’uomo) derivano da altre più semplici attraverso una serie lunghissima di modificazioni, trasmissibili ereditariamente, che si affermano grazie a un processo di selezione naturale.

Darwin Day: un weekend di letture

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